Ci sono degli obiettivi che non hanno bisogno di misurazioni. Sono semplici o piccole cose che prima non riuscivi a fare e dopo invece riesci.
Sono una corridora in erba, con grandi sogni in testa, ma ancora con limitate possibilità nelle gambe. Questo non vuol dire che non mi possa togliere delle grandi soddisfazioni correndo.
Vorrei raccontarvi di come una manifestazione benefica non competitiva di 10km e poco più, sia stata per me motivo di soddisfazione quasi al pari di una maratona.
Parlo di “Corri la vita” che si tiene a Firenze ormai da vent’anni, un appuntamento sportivo in città con obiettivo di informare e raccogliere fondi per poi poter dare un aiuto concreto alle persone con tumore al seno. Nella mia famiglia è un appuntamento importante ormai da molti anni, molto sentito visti anche alcuni casi di malattia che purtroppo ci sono stati tra conoscenti. Abbiamo un po’ tutti una bella collezione delle magliette delle varie edizioni, che sono proprio belle da vedere, con i colori ogni volta diversi.
La manifestazione sportiva consiste in un percorso corto, circa 5-6km, pensato per chi cammina e uno lungo tra i 10-12km a seconda delle varie annate, di solito percorso da chi corre.
A Firenze il percorso cade sempre anche dentro o nei dintorni del giardino di Boboli, passando quindi per delle salite poco piacevoli. In famiglia abbiamo sempre e solo fatto il percorso corto, camminandolo, guardando con molta ammirazione i corridori che invece si facevano il percorso lungo pure con la salitona, considerandoli dei buoni atleti. Pure ai miei occhi era un’impresa difficilmente raggiungibile.
Ebbene, quest’anno sono riuscita a correre Corri la vita, salitona compresa. Già solo iscrivermi al percorso lungo è stata una conquista, perché avevo quella consapevolezza che non si trattava di un’impresa dal risultato incerto, ma anzi, qualcosa che semplicemente andavo a prendermi, sicura che fosse pienamente nelle mie corde.
Il mio allenatore mi ha assecondata, dimostrandomi che correre non vuol dire per forza andare veloci e che c’è anche tanto altro. Come unica istruzione per la corsa mi ha detto “Divertiti”. Beh, ho proprio fatto così, correndo col sorriso sulle labbra tutto il tempo!
In famiglia mi hanno dato supporto tutti quanti in modi diversi e tutti molto apprezzati, e mi sono sentita guardata con quegli occhi pieni di ammirazione che riservavo anche io a quegli “atleti che corrono il percorso lungo”.
Può sembrare una banale soddisfazione, ma non sottovalutatela e fateci attenzione, indipendentemente dai tempi e dalle capacità: prima non pensavate di esserne in grado e invece scoprite di esserlo!
Eva Capanni